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  • Amicum secreto admone, palam lauda (lett. "Ammonisci l'amico in segreto, lodalo pubblicamente") è una frase latina attribuita di volta in volta a Seneca
  • amicus Socrates, sed magis amica veritas. amico [è] Socrate, ma più amica la verità: attribuita a Platone
  • Dei facientes adiuvant (in italiano gli dei aiutano gli operosi)
  • In vestimentis non est sapientia mentis, tradotta letteralmente, significa La saggezza della mente non risiede negli abiti.

     

  • Saepe minus faciunt homines qui magna minantur - Traduzione latina, ad opera dello scrittore Fedro, di una locuzione greca dello scrittore greco Esopo, (VI secolo a.C.). Traduzione letterale: "Spesso coloro che minacciano di fare grandi cose, fanno meno ". Significato translato: "È solo con la dimostrazione nei fatti, del proprio valore e delle proprie capacità, che si riesce a dimostrare il proprio valore".
  • Levis est Fortuna: cito reposcit quod dedit è una locuzione latina che si traduce con «La fortuna è leggera: presto rivuole ciò che ti ha dato» È una massima usata da Publilio Siro
  • Levius fit patientia quidquid corrigere est nefas, tradotta letteralmente, significa con la pazienza si rende più tollerabile ciò che non si riesce a correggere. (Orazio, Odi, I, 24, 19).In altre parole, quando non si può raggiungere l’ottimo, bisogna contentarsi del bene. Cioè i pesi che non si possono allontanare o rimuovere, si sopportano più facilmente se ci si sottomette con rassegnazione e pazienza.Nel contesto originale il poeta invita Virgilio a frenare il pianto per la morte dell'amico Quintilio Varo.
  • Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris è una nota locuzione latina, che tradotta letteralmente significa: "Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai".
  • Memento audere semper è una locuzione in lingua latina coniata dallo scrittore e poeta italiano Gabriele D'Annunzio.La locuzione significa Ricorda di osare sempre e può essere in qualche modo accostata – anche se in questo caso la funzione esortativa ad assumere dei rischi è decisamente più marcata – a un altro motto latino molto conosciuto: Audentes fortuna iuvat.
  • Sutor, ne ultra crepidam (Ciabattino, non [andare] oltre le scarpe) è una locuzione latina utilizzata per dissuadere dall'esprimersi coloro che tendono a parlare di materie o argomenti di cui non hanno nessuna competenza.PLINIO IL VECCHIO
  • Non multa sed multum, tradotta letteralmente, significa non molte [cose], ma molto [bene]. (Quintiliano, Instit., X, I, 59).Proverbio già conosciuto dagli antichi Romani, che in sostanza vuol dire non esser conveniente studiar molte cose, ma poche e bene. Il detto si estende in genere a tutte le azioni umane, nelle quali la perfezione non sta nel verbo "fare", ma nell'avverbio "bene".
  • Non omnia possumus omnes, tradotta letteralmente, significa: Non tutti possiamo tutto. (Virgilio, Bucoliche VIII, 63). Questo motto è già attestato in Lucilio, fr. 218 Marx = 5,26 Charpin.
  • Oculum pro oculo dentem pro dente o Occhio per occhio dente per dente indica la legge del taglione.
  • Parcere subiectis et debellare superbos è una locuzione latina che tradotta letteralmente significa risparmiare i sottomessi ed abbattere i superbi. (Virgilio, Eneide, VI, 853).
  • Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat è una locuzione latina, che tradotta letteralmente significa «chi tra voi è senza peccato scagli la prima pietra». È tratta dal Vangelo secondo Giovanni: 8,3.

 

  • Saepe minus faciunt homines qui magna minantur - Traduzione latina, ad opera dello scrittore Fedro, di una locuzione greca dello scrittore greco Esopo, (VI secolo a.C.).Traduzione letterale: "Spesso coloro che minacciano di fare grandi cose, fanno meno ". Significato translato: "È solo con la dimostrazione nei fatti, del proprio valore e delle proprie capacità, che si riesce a dimostrare il proprio valore".Nella sostanza, gli sbruffoni, le persone piene di boria - per quanto con le loro parole cerchino di convincere gli altri di essere capaci di fare grandi cose, di avere enormi capacità - nella realtà della vita quotidiana si dimostrano quasi sempre dei semplici venditori di aria fritta.Chi ha delle capacità ed è consapevole di esserne in possesso - nella morale del detto - non sbandiera al mondo il suo valore ma preferisce dimostrarlo con le azioni e con i fatti, lasciando agli altri il giudizio delle proprie azioni, conscio e consapevole della propria onestà intellettuale e morale.
  • Vanitas vanitatum et omnia vanitas (in italiano, "vanità delle vanità, tutto è vanità") è una locuzione latina. Come Nihil sub sole novum, la frase è tratta dalla versione in latino del Qohelet (o Ecclesiaste), un libro sapienziale della Bibbia ebraica e cristiana - in cui ricorre per due volte (Ecclesiaste 1, 2; 12, 8).[1]
  • Vitam inpendere vero è una locuzione latina che si traduce con «Dedicare la vita alla verità» inteso come mettere a rischio la propria vita per amore di verità.È una famosa espressione di Giovenale (4,91) cara anche a Rousseau.

 

 

 

 

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